Il ripristino dei collegamenti internazionali sulla Santhià-Arona

IL RIPRISTINO DEI COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI SULLA SANTHIA’-ARONA

A cura di Achille Chiari

Buongiorno a tutti. Vorrei riportare dal libro di Mario Matto “Santhià e la ferrovia, una storia che dura da 150 anni” la proposta per finalità turistiche – e non solo per questo scopo, in seguito- riguardo il rilancio della ferrovia che definirei tra le “secondarie”, come “dorsale trasversale” del Piemonte nord-orientale.

La proposta in questione, è il ripristino dei collegamenti internazionali sulla Santhià-Arona; sappiamo che questa linea fu realizzata con la prospettiva di permettere collegamenti diretti fra Torino e la Svizzera e, perciò, all’auspicio di un suo rilancio per quanto concerne i collegamenti interni, se ne può aggiungere un altro e cioè che essa torni a ospitare qualche relazione internazionale, come del resto avveniva qualche decennio fa.

Il ripristino di tali collegamenti potrebbe essere realizzato da subito, senza la necessità – al momento – di effettuare nuovi interventi infrastrutturali; si potrebbe ad esempio impiegare un convoglio elettrico a materiale ordinario, oppure complessi di elettromotrici Trenord o TiLo che consentirebbero di superare ogni problema legato all’alimentazione elettrica e alla diversa TE utilizzata in Svizzera e che consentirebbe di fare bella figura al nuovo gestore ferroviario – diverso come sappiamo da Trenitalia.

A titolo indicativo, si potrebbe effettuare anche soltanto per un periodo di prova – da Giugno a Settembre – un collegamento diretto Torino-Berna, o almeno un Torino-Briga, che permetta ai viaggiatori indigeni (in primo luogo noi appassionati di ferrovie) di compiere escursioni giornaliere sui trenini di montagna elvetici. Ipotizziamo perciò di predisporre di due programmi di viaggio relativo a due relazioni: uno da Torino a Briga instradato sulla Borgomanero-Domodossola, e l’altro da Nizza a Berna, instradato via Arona.

Itinerario Torino Porta Nuova-Briga

Il tragitto da Torino A Briga (km 200),può essere coperto in poco più di due ore e mezzo alla velocità media di 80 Km/h e quindi senza fretta.Eventuali incroci nel tratto di linea a singolo binario da Santhià a Domodossola possono essere regolati in modo da risultare “favorevoli” al nostro Treno internazionale (magari in categoria Eurocity di prima e seconda classe con relativi sconti e promozioni) limitando così le perdite di tempo.

Per quanto riguarda l’effettuazione della sosta a Domodossola, sono stati previsti appena 4 minuti: tempi così contenuti sono giustificati dalla presenza della trazione diesel elettrica che non pone problemi di passaggio tra le diverse reti e dalla possibilità di eseguire i controlli doganali in treno, durante il viaggio sulla tratta Domodossola-Briga.

Torino Porta Nuova 6.37 21.32

Torino Porta Susa 6.45 21.25

Settimo 6.54 21.15

Chivasso 7.04 21.06

Santhià 7.20 20.50

Gattinara 7.42 20.30

Romagnano Sesia 7.47 20.25

Borgomanero 8.00 20.12

Omegna 8.17 19.55

Domodossola arr. 8.42 19.30 part.

Domodossola part. 8.46 19.26 arr.

Briga 9.16 18.56

Itinerario Nizza-Berna e ritorno

Per quanto concerne il collegamento internazionale Nizza-Torino-Briga-Berna, è stata costruita una traccia oraria che privilegia un percorso diurno rispetto a un serale o un notturno, considerata la grande bellezza dei paesaggi attraversati. Il superamento del nodo di Torino è stato previsto “via passante” Lingotto-Stura, circostanza che permette di risparmiare parecchi minuti rispetto all’utilizzo della stazione di testa di Torino Porta Nuova. Gli orari sono stati formulati ipotizzando di percorrere, nel tratto compreso fra Torino e Santhià, la linea Torino-Milano storica; inoltre per questo treno si ipotizza che i controlli doganali a Limone Piemonte e Domodossola vengano effettuati sul convoglio, ma questa volta si consiglia materiale ordinario (Corail Sncf,Uic Z1 SBB, vetture panoramiche SBB,carrozza SBB per trasporto biciclette,come succedeva nel “Riviera dei Fiori”,IC 343/344 Nizza-Berna via Milano C.le-Chiasso) e possibilmente a trazione elettrica, sì da estenderla alla dorsale Torino-Santhià-Arona, dopo gli interventi infrastrutturali necessari.

Passaggio a livello presso Rovasenda: oltre alle sbarre manca anche il segnale luminoso ottico fisso.

Passaggio a livello presso Rovasenda: oltre alle sbarre manca anche il segnale luminoso ottico fisso.

Nice Ville 8.00 14.58

Breil-sur-Roya 8.54 14.02

Tende 9.16 13.40

Limone P. arr. 9.32 13.26 part.

Limone P. part. 9.36 13.22 arr.

Cuneo 9.56 13.02

Fossano 10.15 12.44

Torino Lingotto 10.48 12.06

Torino Porta Susa 10.55 11.59

Chivasso 11.10 11.43

Santhià 11.27 11.27

Gattinara 11.47 11.08

Romagnano Sesia 11.52 11.04

Borgomanero 12.03 10.55

Arona 12.15 10.44

Stresa 12.28 10.32

Domodossola arr. 12.50 10.08 part.

Domodossola part. 12.54 10.04 arr.

Briga 13.24 9.34

Kandersteg 14.00 9.00

Spiez 14.30 8.30

Thun 14.39 8.20

Bern 15.00 8.00

Complessivamente il viaggio risulta lungo 500 km, percorribili in 5 ore alla discreta velocità media di 100 km/h. Ma vi sono alcune tratte (come per esempio la Cuneo-Nizza) sulle quali la velocità è decisamente più contenuta, cosicché gli stupendi paesaggi attraversati possono essere contemplati con la dovuta tranquillità. Il caso vuole che nella tabella di marcia ipotizzata i due treni che percorrono le opposte direzioni si incrocino a Santhià, che risulta la località posta a metà strada tra i due capilinea. Naturalmente gli orari possono essere anticipati o posticipati nel corso della giornata (così come possono essere introdotte nuove fermate con conseguenti aumenti dei tempi di percorrenza) pur restando evidente che un viaggio avente queste caratteristiche difficilmente potrà essere effettuato in andata e ritorno, in giornata.

Se i collegamenti internazionali venissero giudicati non realizzabili, si potrebbe comunque esprimere una certa soddisfazione se la tratta Santhià-Domodossola fosse nuovamente servita da collegamenti diretti da Torino via Borgomanero o via Arona. E’ questa una proposta realizzabile senza particolari problemi, in quanto, per limitarci a qualche esempio, basterebbe prolungare fino a Domodossola il treno che compiva il tragitto Santhià-Arona-Verbania, facendolo ritornare la sera (ed evitando in questo modo che il materiale debba ritornare indietro vuoto durante la mattinata, come purtroppo avveniva negli ultimi anni). Inoltre sono da eliminare totalmente le corse automobilistiche parallele o sostitutive. Molte stazioni ferroviarie della linea, tra cui Gattinara, Romagnano, Borgomanero e Arona, sono già dotate di “Movicentro” per permettere un’interscambio comodo tra Auto, Bus e treni, laddove questi ultimi non possono servire località limitrofe al transito della linea ferrata.

Volendo attraversare la stazione di Torino Porta Susa con treni internazionali, il materiale non dovrà essere solamente politensione, ma anche bimodale: Diesel a trasmissione elettrica, con la possibilità di alimentazione diretta dalla rete, in maniera tale da ovviare all’inconveniente di una stazione progettata male e costruita peggio. Il treno Torino – Brig potrà essere effettuato o dalle FS o dalle SBB / CFF / FFS, mentre per il Nice Ville – Bern potrebbe entrare in gioco anche la SNCF, quale Amministrazione Ferroviaria interessata. Le Amministrazioni estere, più probabilmente, dispongono di mezzi di trazione bimodale politensione (suggerimento dell’Ing.Borri).

Una immagine anni ’50 della stazione di Cureggio (Km.44+898)

Lascia un commento